A prescindere dai tanti discorsi che si fanno oggi sull’ immigrazione, le donne con la pelle nera sul nostro territorio sono tantissime. Buona parte sono quelle provenienti dall’Africa e che da tanti anni si sono stabilite da noi. Ci sono poi le ragazze che hanno ereditato il colore della pelle da uno dei genitori o che magari sono state adottate.
Diana e Farida, due sorelle provenienti da due continenti diversi
Questo ultimo caso è proprio quanto è successo nella famiglia di Diana Fiorito, 19 anni, russa. Diana sin da piccolissima vive a Napoli perché adottata da una famiglia italiana. E’ stata adottata insieme a Farida sua coetanea, ma di origini africane e più precisamente del Burkina Faso. Le due bambine, una dalla pelle chiarissima e l’altra color ebano, crescono felici nella bella Napoli. Sin da piccola Farida sogna di fare il medico. Mentre Diana nutre la passione per il make up.
Un make up ad hoc per le pelli più scure
Farida finisce quindi per diventare la sua modella sulla quale provare infinite tonalità, colori e tecniche di make up che apprende dai tutorial di youtouber specializzati del settore.
E’ proprio grazie ai tanti esperimenti sulla sorella africana che si rende conto delle difficoltà che comporta truccare una pelle nera.
L’amore che nutre per la sorella spinge Diana ad impegnare ogni sua energia e tutto il suo tempo per elaborare una tecnica. Così da consentire alle donne con la pelle nera di poter sfoggiare un make up di tutto rispetto.
Decide di iscriversi ad un’accademia di estetica e make up. Qui consegue un attestato che le permette di esercitare la professione.
Il kit con le nuance giuste
Comincia a svolgere attente ricerche dei prodotti per pelle scura esistenti sul mercato. Li testa uno ad uno sulla sorella e sulle amiche nere, sempre più numerose, grazie alla popolarità di Diana.
E’ sempre più seguita sui canali social proprio grazie a questa sua dedizione per un make up ad hoc pensato per la pelle scura .
Sempre attraverso i social, Diana non lesina di lanciare frecciatine ai brand del settore.
Secondo il suo parere è giusto che tutte le marche della cosmetica, compresi i low cost, forniscano una gamma di fondotinta e correttori per questo tipo di incarnato.
Sostiene inoltre che le problematiche legate al trucco per pelli nere in un paese dove la maggioranza delle donne è di pelle bianca rimangono numerose. Insomma non facili da risolvere senza la giusta guida e i giusti prodotti.
Denuncia quindi la scarsissima consapevolezza del fatto che l’Italia è un paese multietnico. E la conseguente ignoranza sul come trattare le diverse tipologie di incarnato.
Diana nei suoi post parla di come ad esempio, nelle accademie non è detto che venga dedicata una lezione al make up per pelli molto scure e nere.
Racconta poi che ogni volta che le capitava di dover truccare un incarnato più scuro il risultato era quello di un volto ingrigito. Cosa che tra l’altro era fonte di disperazione per la povera malcapitata di turno.
Diana ha faticato molto sia per acquisire delle conoscenze, visto che non le sono state fornite sufficientemente dalla scuola. Sia per costituirsi un kit. Dato che non aveva una guida per scegliere i toni giusti e scarsa possibilità di reperirli.
Diana riconosciuta come talento da African Fashion Gate
Oggi Diana, riconosciuta come talento da African Fashion Gate. L’ organizzazione internazionale a tutela dei Diritti Fondamentali dell’Uomo nel Settore Moda la sostiene nella sua attività di ricerca professionale.
Nicola Paparusso, Segretario Generale di AFG su Diana ci ha detto: “Il caso di Diana Fiorito è bellissimo. Non voglio sporcarlo parlando delle relative problematiche sociali e commerciali.
Mi piace pensare ad una ragazza bianca che si impegna con amore per una problematica apparentemente insignificante. Ovvero la scarsa attenzione alla pelle nera.
Una storia che parla di amore tra sorelle provenienti da continenti differenti. Con culture e pelle di colore diverso. Dietro a questa giovane e talentuosa ragazza, dietro a questo amore per il make up per le pelli scure c’è molto di più. C’è un messaggio di speranza per un mondo migliore, senza pregiudizi, discriminazione”.